I giudei sono un gruppo particolare di testimoni dei segni compiuti da Gesù durante il suo ministero pubblico. Pensiamo, per esempio, ai farisei e agli scribi, con i quali Gesù ha avuto duri scontri riguardo il loro modo di concepire la Legge e i Profeti. Non solo. Con scribi e farisei, Gesù stesso ebbe interessanti colloqui e accettò volentieri i loro inviti in alcune occasioni (Lc 7,36-50, ad esempio). Gesù spesso fu duro e critico nei loro confronti, soprattutto quando la loro interpretazione delle tradizioni era lontana dal piano di Dio e dimenticava degli aspetti essenziali sui quali si fonda il progetto stesso di Dio: l’amore gratuito e la libertà dell’uomo (cf. Mc 8,15; Mt 22,15.23.25-36; Lc 11,37-54.12). Inoltre, Gesù fu anche seguito da alcuni di loro (cf. Gv 3,1-21) e, in alcune occasioni, ammirò anche i loro interventi, le loro risposte (cf. Mc 12,28-34). In ogni caso, i giudei restano spettatori unici del ministero di Gesù, per il loro contrasto nei confronti del Maestro e per gli innumerevoli e diversi episodi di dialogo e incontro.
Prendiamo in considerazione un brano giovanneo (Gv 12,37-48) e riflettiamo sulle parole di Gesù in riferimento all’atteggiamento dei giudei.