Il Presbitero, le relazioni e il narcisismo
Quali sono i rischi che corre anche il sacerdote nella società odierna?
In una società come la nostra, basata ormai sui consumi e la continua ricerca dell’approvazione anche mediatica, nel nostro ambiente ecclesiale prende piede, sempre più facilmente, una deriva narcisistica in cui un Io non ancora disgiunto da quello materno, continua a rispecchiare paure e desideri senza rendersi conto di dipendere inconsciamente dalla madre e di non riuscire a distaccarsene.
Prima di iniziare questa riflessione devo mettere in guardia da coloro che, senza alcuna competenza scientifica, giocano a “fare diagnosi”. All’interno delle nostre comunità, soprattutto nei nostri presbiteri, sta avanzando questo modus agendi. Sentiamo spesso nostri confratelli attribuire etichette qua e là: “è un narcisista”, “è un covert”….ecc..
Anche questa è una forma di abuso che viene messa in atto da coloro che tentano di dare un nome a qualunque cosa accada. Di queste dinamiche è bene che ne parlino le persone e competenti e, soprattutto, ci si renda conto che tutti siamo narcisisti. Vi sono poi delle persone che sviluppano questa parte in modo patologico ma deve essere chiaro che è possibile uscirne e migliorarsi. Si tratta di un percorso, anche questo, proprio come quello di fede.