L'ingiusto processo Sloane Avenue
Le gravi violazioni dei diritti umani fondamentali e i laici assetati di potere e denaro.
Nella giornata di ieri è stata depositata la sentenza del caso Sloane Avenue. Come è noto era già stata data lettura del dispositivo, ovvero della decisione adottata dal tribunale, ed ora sono state depositate più di 800 pagine di motivazione. Come abbiamo spiegato più volte, questo processo non si sarebbe dovuto svolgere neppure ma il Papa ha scelto di derogare la legge procedural penale e modificarla in corso d’opera. Si tratta di un’azione che se fosse stata messa in atto da un qualunque altro Stato avrebbe fatto scoppiare lo scandalo mediatico. Qui in Vaticano, invece, tutto è possibile perché il Papa ha convinto i suoi amici giornalisti che questo è il giusto modo per scovare i delinquenti. Purtroppo, però, qui i delinquenti c’erano ma erano i laici che hanno mangiato, come fanno sempre e in qualunque realtà nella quale li ospitiamo. Non solo, quindi, il Papa ha modificato la normativa in merito ad alcuni reati ma anche quella afferente al giudizio dei porporati. Infatti, era impossibile che il tribunale vaticano, composto da laici, giudicasse un principe della Chiesa. Si tratta di clericalismo? Non proprio. Nella Repubblica Italiana, infatti, i ministri non sono giudicati dal tribunale ordinario. Nessuno, però, mi pare abbia mai gridato allo scandalo. Si tratta di garanzie, non privilegi.